L'estate scorsa a giugno stilai una lista delle cose che volevo fare nei tre mesi più caldi dell'anno e uno dei punti era riaverti. Di tutte le cose che ho messo in quella lista questa è stata l'unica che ho fatto.
Avevo mille progetti, progetti banali, volevo fare il giro di tutte marine della zona, mangiare cibo indiano, leggere Palahniuk, vedere Il Gladiatore, fare un falò sulla spiaggia.
Alla fine ti ho riavuto e mi hai dato esattamente quello che volevo: una bella storia da raccontare. Tu sarai sempre colui che mi ha spezzato il cuore prima degli altri, quello che ha scalfito quello che era impenetrabile, quello che ha distrutto le mie difese e ed ha colpito dritto al punto in cui nessuno era arrivato. Ti ho amato, credo. Non sono nemmeno sicura che quello fosse amore, io non lo so che cosa sia l'amore e mi fa ridere l'idea che possa esistere. Però tu mi hai fatto sentire inerme, mi hai fatta sentire vulnerabile, io pendevo dalle tue parole, ti odiavo per questo e per questo non volevo che mi lasciassi. Mi hai fatta tua e magari neanche lo volevi. Io ero completamente, totalmente ed esclusivamente tua.
Quei progetti che sono rimasti incompiuti li voglio realizzare ed oggi il merito è solo suo.
Probabilmente nemmeno lui sarà il grande amore della mia vita, però lui mi sta guarendo. Mi ha guarito e continua a farlo.
Un anno fa non pensavo che questo fosse possibile, pensavo che non mi sarebbe piaciuto nessun altro e ora sento le farfalle nello stomaco per lui e sono fortissime. Sono delle fottute farfalle svolazzanti che mi sconquassano lo stomaco e mi fanno tanto solletico da farmi ridere di gusto, da farmi sorridere involontariamente.
Avevo paura del confronto e sono tutt'ora terrorizzata dall'idea di starci insieme. Non sono abituata a stare con qualcuno, ma lui potrebbe essere davvero buono per me, potrebbe farmi felice e già lo sta facendo. Mi hai distrutta, mi hai portata a fondo, negli abissi come una nave piena d'acqua che scivola nei fondali dell'oceano e ora lui mi sta riportando a galla. Credo che potrei convivere con questa sensazione, credo che mi farebbe stare bene. Se tu eri intenso e distruttivo, lui è la mia ancora di salvezza.
Rimarrai per sempre il mio primo grande amore e si sa che i primi amori non si scordano mai, ma oggi, oggi sono davvero felice che tu non ci sia.
"And in the darkest night if my memory serves me right,
I'll never turn back time, forgetting you, but not the time"
Ciao.
sabato 15 giugno 2013
lunedì 3 giugno 2013
Si, insomma, diciamo che io ti maledico
Ho un blog, sono nel cyberspazio anch'io e non lo aggiorno mai.
La costanza non è mai stata il mio forte.
Ho moltissimi post salvati nelle bozze, uno celebra l'avvento dell'estate (l'ho scritto il giorno prima che ricominciassero le giornate autunnali a Maggio, potrebbe essere che abbia portato sfiga, non so), uno parla dei 60 ghiaccioli blu all'anice che ho avidamente trangugiato nel giro di qualche giorno, un'altro parla della logica dei pacchi di ghiaccioli (sì, sono un po' fissata coi ghiaccioli, sono ghiacciolofila) perché nell'ultima confezione comprata ho trovato la bellezza di 7 ghiaccioli all'arancia, 7 all'amarena, 3 al limone, 2 alla Coca Cola e UNO, no voglio sottolineare UNO, alla menta.
Lo chiamavano Highlander, l'ultimo immortale ghiacciolo alla menta.
Ghiaccioli a parte, dovrei scrivere più spesso, ma una grande sciagura incombe su noi studenti: la sessione estiva.
Sempre sia dannata.
Nei secoli dei secoli.
Se non scatena l'odio dei popoli universitari l'idea di sostenere studio serrato e esami in compagnia di sudore acre, zanzare ronzanti ed esultanti bambini già in costume, io non so davvero cosa possa scatenarlo.
Io, quando sopraggiunge questo periodo, inizio a inveire contro tutte le cose sopraelencate lanciandomi in velenosissimi insulti. A volte poi, mi escono degli insulti particolarmente creativi e me ne compiaccio anche.
L'altro giorno mi sono imbattuta in un'applicazione meravigliosa di Tumblr (che ho già osannato all'incirca 10745292648 volte tipo qui e qui) che è questa:
IO TI MALEDICO
In questo simpaticissmo sito si trovano delle idee meravigliose per insultare chicchessia.
State preparando un esamone e qualcuno vi parla di quanto sia brutto andare a mare perché ormai c'è troppa gente sulla spiaggia libera? Il solito secchione di turno vi racconta di quanto poco ha studiato e di come andrà male quell'esame poi, come ogni volta, prende 30 e lode? Il vicino di casa organizza feste fino a notte fonda in cui le uniche canzoni che si sentono sono quelle orrende dei balli di gruppo? Il vostro professore vi rimanda perché "hai studiato, ma puoi fare di meglio"?
Ecco, mentre preparate meticolosamente un malvagio piano di vendetta, potete mandare qualche bella maledizione:
La costanza non è mai stata il mio forte.
Ho moltissimi post salvati nelle bozze, uno celebra l'avvento dell'estate (l'ho scritto il giorno prima che ricominciassero le giornate autunnali a Maggio, potrebbe essere che abbia portato sfiga, non so), uno parla dei 60 ghiaccioli blu all'anice che ho avidamente trangugiato nel giro di qualche giorno, un'altro parla della logica dei pacchi di ghiaccioli (sì, sono un po' fissata coi ghiaccioli, sono ghiacciolofila) perché nell'ultima confezione comprata ho trovato la bellezza di 7 ghiaccioli all'arancia, 7 all'amarena, 3 al limone, 2 alla Coca Cola e UNO, no voglio sottolineare UNO, alla menta.
Lo chiamavano Highlander, l'ultimo immortale ghiacciolo alla menta.
![]() |
Eccolo qui, il mio tessssoro. |
Ghiaccioli a parte, dovrei scrivere più spesso, ma una grande sciagura incombe su noi studenti: la sessione estiva.
Sempre sia dannata.
Nei secoli dei secoli.
Se non scatena l'odio dei popoli universitari l'idea di sostenere studio serrato e esami in compagnia di sudore acre, zanzare ronzanti ed esultanti bambini già in costume, io non so davvero cosa possa scatenarlo.
Io, quando sopraggiunge questo periodo, inizio a inveire contro tutte le cose sopraelencate lanciandomi in velenosissimi insulti. A volte poi, mi escono degli insulti particolarmente creativi e me ne compiaccio anche.
L'altro giorno mi sono imbattuta in un'applicazione meravigliosa di Tumblr (che ho già osannato all'incirca 10745292648 volte tipo qui e qui) che è questa:
IO TI MALEDICO
In questo simpaticissmo sito si trovano delle idee meravigliose per insultare chicchessia.
State preparando un esamone e qualcuno vi parla di quanto sia brutto andare a mare perché ormai c'è troppa gente sulla spiaggia libera? Il solito secchione di turno vi racconta di quanto poco ha studiato e di come andrà male quell'esame poi, come ogni volta, prende 30 e lode? Il vicino di casa organizza feste fino a notte fonda in cui le uniche canzoni che si sentono sono quelle orrende dei balli di gruppo? Il vostro professore vi rimanda perché "hai studiato, ma puoi fare di meglio"?
Ecco, mentre preparate meticolosamente un malvagio piano di vendetta, potete mandare qualche bella maledizione:
![]() |
L'incubo della mia infanzia |
![]() |
Questa non è una vera maledizione, credo di avere una cotta per quell'uomo... |
E infine le più cattive:
![]() |
Dio non voglia. |
![]() |
Da fan solo una sillaba: NO. E' troppo persino per una maledizione. |
![]() |
domenica 5 maggio 2013
Malboro rosse, accendini rubati e tequila.
I suoi occhi indugiano sulle mie labbra chiedendo un bacio.
L'ho baciato solo una volta ieri sera.
Proprio prima di entrare in macchina, sapeva di menta, di fumo e di labbra morbide. A me sapeva anche di senso di colpa, a lui forse di speranza che non fosse l'ultimo.
Se lo avessi amato sarebbe stato perfetto. Sarebbe stata una di quelle storie che durano per tutta la vita. Quello che mi dispiace è che io lo penso sul serio e lui penserà che sia solo una presa in giro. Sembra uno dei soliti cliché, ma è vero. Non gli ho mai mentito.
"Ma dove lo trovi un altro con cui hai tutta questa affinità? Siamo fatti per stare insieme."
Ed è vero. Ho annuito e gliel'ho detto, che è vero, che stiamo benissimo e con lui mi sento bene, serena e le serate con lui passano in un battito di ciglia. Abbiamo fatto nostri quei gradini, abbiamo visto gente arrivare, gente passarci davanti finché non siamo rimasti da soli e l'orologio segnava le 3 di notte. Abbiamo parlato moltissimo. C'è stata solo una parentesi di un bacio e poi nessun altro vuoto di silenzio.
Se fossi in un telefilm, ci avrei shippato tantissimo.
Si sarebbe chiamato "La Cla's creek", avrebbe avuto i drammi adolescenziali di Beverly hills, i film mentali di Jd, i bei vestiti di Gossip Girl e un pizzico di Skins.
Magari lo avrebbero trasmesso in seconda serata su Rai 4.
Il problema di Sapone è che, nonostante sia perfetto, non mi piace. Ci siamo incontrati e io stavo raccogliendo i cocci di me stessa e non potevo dargli nulla. Non ci sono farfalle, frenesia e ansie da appuntamento.
Sembro finita nell'inferno dei cliché: non sei tu, sono io; non è il periodo adatto; se solo ti avessi incontrato in un altro tempo della mia vita;
Ci sarà sicuramente un girone specifico per quelli come noi.
L'ho baciato solo una volta ieri sera.
Proprio prima di entrare in macchina, sapeva di menta, di fumo e di labbra morbide. A me sapeva anche di senso di colpa, a lui forse di speranza che non fosse l'ultimo.
Se lo avessi amato sarebbe stato perfetto. Sarebbe stata una di quelle storie che durano per tutta la vita. Quello che mi dispiace è che io lo penso sul serio e lui penserà che sia solo una presa in giro. Sembra uno dei soliti cliché, ma è vero. Non gli ho mai mentito.
"Ma dove lo trovi un altro con cui hai tutta questa affinità? Siamo fatti per stare insieme."
Ed è vero. Ho annuito e gliel'ho detto, che è vero, che stiamo benissimo e con lui mi sento bene, serena e le serate con lui passano in un battito di ciglia. Abbiamo fatto nostri quei gradini, abbiamo visto gente arrivare, gente passarci davanti finché non siamo rimasti da soli e l'orologio segnava le 3 di notte. Abbiamo parlato moltissimo. C'è stata solo una parentesi di un bacio e poi nessun altro vuoto di silenzio.
Se fossi in un telefilm, ci avrei shippato tantissimo.
Si sarebbe chiamato "La Cla's creek", avrebbe avuto i drammi adolescenziali di Beverly hills, i film mentali di Jd, i bei vestiti di Gossip Girl e un pizzico di Skins.
Magari lo avrebbero trasmesso in seconda serata su Rai 4.
Il problema di Sapone è che, nonostante sia perfetto, non mi piace. Ci siamo incontrati e io stavo raccogliendo i cocci di me stessa e non potevo dargli nulla. Non ci sono farfalle, frenesia e ansie da appuntamento.
Sembro finita nell'inferno dei cliché: non sei tu, sono io; non è il periodo adatto; se solo ti avessi incontrato in un altro tempo della mia vita;
Ci sarà sicuramente un girone specifico per quelli come noi.
Rock and Roll, sent us insane,
I hope someday that we will meet again
giovedì 18 aprile 2013
Tu
Ho fatto un cd con tutte le canzoni che mi ricordano te. Ho ascoltato la tua voce risuonare nella mia mente per mesi. Ho imparato a memoria tutti i messaggi che mi hai mandato, così da poter leggere le tue parole anche dopo averle cancellate dal cellulare. Ho sostenuto il tuo sguardo fisso nel mio, il giorno che mi sei passato davanti ed io ero con un altro. Ho cercato la salvezza in un altro perché pensare a te mi faceva sentire stretta e non potevo più sopportarti, così ho cercato altri capelli da arruffare, altre mani da intrecciare, altre labbra da baciare per dimenticare le tue. Ho ricordato la tua espressione corrucciata, con quel naso leggermente storto, di quando mi hai detto che era tutto finito. Ho sentito il tuo profumo -Dio quel profumo- presa da attacchi di nostalgia di qualcosa che c'era stato tra di noi.
Mi sono imposta di non pensarti quando sembrava impossibile.
E ora penso a te molto di rado, ma ho ancora paura dell'effetto che mi potresti fare.
venerdì 15 marzo 2013
Buongiorno, mi trasferisco qui!
Non ho scatoloni di cartone dove mettere le cianfrusaglie, soprammobili da impacchettare, comodini da incellophanare e non devo neppure chiamare un grosso camion di una qualche ditta familiare di trasloco.
Il mio trasloco avviene qui, nel mondo dei pc, dove devo fare affidamento solo su una buona connessione internet e tanta pazienza per riuscire a capire come si fa un cambio di blog, che si sa che io sono una capra con i computer.
Io avevo una blogconvivenza, la mia coinquiblog era la mia migliore amica di sempre e scrivevamo su delle pagine elettroniche tutte rosa i nostri post, sorseggiando allegramente una tazza di tè nei pomeriggi liberi.
Ma si sa, non tutte le convivenze vanno a buon fine.
Dopo qualche litigio molto noioso, l'amicizia si è incrinata e con essa la gestione del blog.
Dopo qualche litigio molto noioso, l'amicizia si è incrinata e con essa la gestione del blog.
Quindi, ecco a voi che trasloco qui, dove non ho mai scritto nulla. Cercherò di trasferire quei pochi post che ho buttato giù e poi..che il nuovo diario inizi!
venerdì 15 febbraio 2013
Dovrei mandare una lettera al Cioè
Io devo avere dei seri
problemi affettivi.
Dove vivo io c'è un
detto:
"il signore da il
pane a chi non ha i denti"
In realtà non sono certa
che sia un proverbio di queste parti, potrebbe essere una cosa nota in tutta
Italia, ma l'ho sempre sentito dire dalle mie sagge nonne nella
versione dialettale "lu signore dae lu pane a ci nu tiene tienti"
per cui dò per buono il fatto che sia un proverbio salentino.
Comunque questo detto
sta a dire che c'è gente che ha dei pregi, delle fortune e non le sfrutta. Tipo quelle
ragazze che hanno un fisico perfetto e pensi che potrebbero vestirsi
bene con tutti quei capi che tu brami e non ti entrano e invece loro si
vestono male.
Oppure tipo me.
Io ho incontrato un
ragazzo che sarebbe il pane del proverbio, e io? Io non ho i denti a quanto
pare.
Il tipo, lo chiameremo Sapone,
ha una bella barba, è alto, ha dei bei capelli, ama viaggiare, ha organizzato
un primo appuntamento perfetto portandomi al concerto di una cover band dei Led
Zeppelin, è un amante di Londra, città per la quale ho una pesante
ossessione, ed è pure simpatico.
E a me non piace, quindi per tornare al proverbio, lui è il
pane, io ho la fortuna di aver incontrato questo pane e non ho i denti per
apprezzarlo.
Unitevi accoratamente al
mio grido disperato:
perchééééééé?
Allora ho azzardato delle ipotesi poco convincenti sul perché non
mi piaccia:
1) Ha qualcosa tipo 8 anni più di me e a me
non sono mai piaciuti i tipi più grandi. Mentre tutte le mie compagne di classe
del liceo facevano la bava quando passava il figo di quinto di turno, io facevo
gli occhi languidi ai miei compagni di classe coetanei con il solo risultato di
sembrare inquietante, che si sa, gli
sguardi languidi non mi escono mica tanto bene;
2) Usa
troppo poco dopobarba. A me piace il profumo del dopobarba, è proprio una di
quelle cose che istigano sesso e trasudano virilità. (Scusate è la pms che mi fa
sembrare ninfomane) Lui non ne mette un granchè;
3) E' un finto intellettuale, nel senso che
guarda i film solo se sono dei pipponi intellettualoidi e non beve birra non
perché non gli piaccia ma perché non
è abbastanza intellettuale (parole
sue, giuro). Infatti beve solo vino;
4) In realtà sono innamorata di Aidan Turner, altrimenti
noto come Mitchell e quindi non c'è spazio nè per Sapone nè per chiunque altro
nella mia vita.
5) Il mio cuore è arido come il deserto
deserto del Sahara e riesco a provare amore solo per animaletti poffosi quali i
nobili quokka, le lontre nuotatrici provette e i teneri orsetti lavatori;
6) Fa tutto parte di un astuto piano cosmico
di autoboicottaggio indotto
della mia vita amorosa;
Qualunque sia la risposta sono arrivata ad una conclusione:
Ci deve essere qualcosa di profondamente sbagliato in me.
giovedì 7 febbraio 2013
Asos, ti odio
Sono povera e non ho
soldi da spendere in ciance.
E io amo le ciance.
E sta arrivando la
primavera che è per antonomasia la stagione delle ciance, dove
per ciance intendo vestiti leggeri, stoffe colorate, accessori tintinnanti e
tutte quelle cose che i commessi dei negozi hanno la buona grazia di tirare
fuori e mettere in vetrina per tutti quelli stufi dell'inverno.
Dopo una fredda stagione
avvolti da strati su strati di cappotti-maglioni-magliette della
salute-sciarpe-guanti, appena spunta il sole e fa più di caldo ci si sente in
debito con se stessi e si sente la necessità di comprare cose belle e
primaverili per compensare alla bruttura pesante del periodo trascorso.
Il tutto avrebbe un che
di idilliaco, immaginatevi mentre correte in slow motion verso i negozi
a comprare vestitini color pastello, finalmente liberi da tutti quegli ingombri
di lana e simili, con l'aria che profuma di fiori e fresco.
Sarebbe meraviglioso, se
non fosse per due piccole cose.
Houston, abbiamo 2
problemi:
UNO: durante le feste si è lievitati. Parlo a
nome di tutti quelli che come la sottoscritta ingrassano durante le feste,
perchè c'è anche gente che non lo fa, c'è gente che dimagrisce mangiando
(vedete che cosa orrenda, non sia mai). Madre Natura è ingiusta.
Per noi gente che
ingrassa andare nei negozi dopo le feste è una specie di piaga, le luci dei
camerini sono inclementi, evidenziano ogni piccola dannata imperfezione.
DUE: dopo le feste tra regali, cenoni e altri
regali e altri cenoni bisogna fare economia e quindi i denari da dilapidare in
shopping sono assai pochi.
Qual tragedia! Qual
disastro!
Al primo problema si
potrebbe anche ovviare comprando ad occhium, su internet, rifiutandosi
categoricamente di provare, sperando in tempi di magra e sperando nel potere
delle taglie "che si un giorno mi andrà bene ,valà"
Al secondo non c'è
rimedio, bisogna pazientare che le casse dello stato si rimpinguino.
Io aspetto e guardo con
occhi adoranti il catalogo online di asos, odiandolo perchè ci sono cose belle
che non posso comprare.
Asos, ti odio.
Iscriviti a:
Post (Atom)